Tribunale: gendarme a processo. Avrebbe evitato il coinvolgimento di una giovane in una indagine antidroga

In mattinata anche l'epilogo del processo per presunta corruzione che vedeva fra gli imputati un ex gestore del Multieventi Sport Domus. Reato prescritto

Tribunale: gendarme a processo. Avrebbe evitato il coinvolgimento di una giovane in una indagine antidroga.

Inevitabile lo sconcerto, quando a finire alla sbarra è un tutore della legge. In questo caso un appuntato della Gendarmeria di 41 anni, accusato di favoreggiamento. L'altro imputato un ragazzo di Serravalle. Tre anni fa quest'ultimo sarebbe venuto a sapere di come una giovane madre – e il di lei fidanzato – fossero in procinto di recarsi in auto a Domagnano, per vendere marijuana. Da qui – secondo l'Accusa - la soffiata al gendarme, affinché eseguisse un controllo; ma con una richiesta: tenere fuori dai guai la ragazza. Il militare – sempre stando agli inquirenti - l'avrebbe allora invitata ad occultare la sostanza che aveva addosso sotto il tappetino della vettura, suggerendole di dichiararsi estranea ai fatti. Si sarebbe invece assunto ogni responsabilità il compagno, finendo infine arrestato. Entrambi avrebbero poi patteggiato in un altro procedimento, riguardante un giro di spaccio; a riprova di come sia un problema reale, in Repubblica, il consumo di stupefacenti.

Quanto invece al processo avviato oggi, il Procuratore del Fisco ha chiesto una derubricazione del reato ad abuso di autorità; sollecitando la remissione degli atti al Giudice Inquirente. Contraria la Difesa del gendarme; che ha peraltro sottolineato come il castello accusatorio si basi solo sulla testimonianza – ritenuta dai legali menzognera - della giovane. Il Commissario della Legge Morsiani si è riservato di decidere. In mattinata anche il prevedibile epilogo di un processo che fece rumore: quello per presunta corruzione, nei confronti di un 72enne di Gatteo e di un ex gestore del Multieventi Sport Domus. Quest'ultimo era accusato di aver sistematicamente alterato le gare gare d'appalto per la manutenzione della piscina, ricevendo in cambio – fra il 2011 e il 2012 – circa 14.000 euro. Ma tanto tempo è passato da allora, e dai calcoli effettuati dal PF è emerso come il reato si fosse prescritto nel giugno dello scorso anno. Le Difese, dal canto loro, hanno chiesto di valutare anche assoluzioni nel merito sulla base degli atti. Non di questo avviso il Giudice, che ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.

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