All'epoca la vicenda fece scalpore, perché riguardava il 64enne palermitano Giovanni Costa: considerato dagli inquirenti una efficiente “lavatrice” del denaro sporco di Cosa Nostra. Nella sua “carriera” - terminata nel carcere di Bologna – avrebbe ripulito 900 miliardi di vecchie lire. Sul Titano doveva rispondere – insieme ad Angelino Coiro – del riciclaggio di una somma più modesta. Secondo l'accusa avrebbe infatti trasferito 200.000 euro, di provenienza illecita, sotto forma di partecipazione – al 94% - nella “Costa Costruzioni spa”. Oggi, però, la svolta, arrivata dopo una rogatoria. È stato lo stesso PF ha sottolineare come vi sia un provvedimento di confisca delle quote societarie, emesso dalla Giustizia italiana, divenuto definitivo già nel 2008. Inevitabile, a quel punto, la sentenza di non doversi procedere, poiché il reato risulta estinto per intervenuta prescrizione. All'attenzione del Giudice Battaglino anche due processi per violenze in ambito famigliare; uno è stato celebrato a porte chiuse, per l'altro è stato disposto un rinvio. E poi un procedimento per detenzione di sostanze stupefacenti, che vedeva coinvolta una sammarinese 39enne. Lo scorso anno stava dormendo all'interno di un furgone, vicino al Parco Ausa, quando una pattuglia della Polizia Civile notò dentro il veicolo una pianta di marijuana. Gli agenti bussarono e si qualificarono; la donna aprì la portiera dopo qualche minuto e si lamentò per essere stata disturbata; poi provò a negare di possedere la pianta, infine si arrese davanti all'evidenza. Le Forze dell'Ordine trovarono anche un barattolo contenente semi di canapa, uno spinello e due pezzi di un composto risultato positivo agli oppiacei. La sammarinese si giustificò – a quanto pare – dicendo di curarsi con le erbe. Oggi la sentenza del Commissario della Legge: 7 mesi di prigionia, con sospensione condizionale della pena in regime di esperimento probatorio. Condannato, ad 1 mese e 15 giorni di arresto – ma con possibilità di accesso ai servizi sociali – un anziano sorpreso a guidare con la patente sospesa. Pare non fosse la prima volta; in passato, inoltre, venne fermato in due occasioni per guida in stato d'ebbrezza. 250 euro di multa, infine, per un ragazzo che circolava su un ciclomotore sprovvisto di assicurazione.
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