GIUDIZIARIA

Tribunale: scommesse sportive all'interno del locale; a processo titolare di un bar

Diversi i procedimenti all'attenzione del Giudice Morsiani; uno dei quali collegato ad una vicenda che fece scalpore: quella di un noto medico la cui radiazione venne in seguito annullata dalla Cassazione

Tribunale: scommesse sportive all'interno del locale; a processo titolare di un bar.

Oltre ai canonici caffè e brioche, anche la possibilità di effettuare scommesse sportive sul proprio computer. Una sorta di “servizio aggiuntivo” al cliente, quello offerto dal titolare di un bar di San Marino; ma che l'ha fatto finire nei guai, perché secondo l'accusa questo genere di attività è riservato agli enti autorizzati. Nella fase preliminare del processo la richiesta – da parte della Procura del Fisco – della testimonianza di una persona che aveva eseguito scommesse nel locale; e ciò per appurare se il “servizio” fosse o meno gratuito, valutando così l'elemento soggettivo del reato. Esame testimoniale sollecitato anche dalla Difesa; che ha altresì chiesto di sentire due esponenti dell'Ente di Stato dei Giochi. L'imputato – ha spiegato – utilizzava un conto privato per effettuare scommesse da siti legali; casistica a suo avviso difficilmente inquadrabile nel regime autorizzativo dell'Ente. Prossima udienza il 14 novembre. Al via, poi, un processo contro un imprenditore, per omessa dichiarazione dei redditi; presentate dalla Difesa due questioni di legittimità costituzionale. Alla sbarra anche due sorelle di origini straniere; accusate di aver rubato prodotti per poche decine di euro da uno spaccio aziendale.
Domani le conclusioni. Infine un processo collegato ad una vicenda che fece scalpore: quella di un noto medico riminese coinvolto in alcune indagini antidoping. La sua radiazione venne in seguito annullata dalla Cassazione; ma nel frattempo avrebbe esercitato anche sul Titano, e durante un'ispezione in una clinica odontoiatrica venne sorpreso all'interno di un armadietto. Una dipendente dichiarò che il professionista non svolgeva la propria attività nella struttura, e che si era recato lì solo per parlare con una persona. Da qui l'accusa di falsa testimonianza. Ma lo scorso anno – vista anche la decisione della Suprema Corte italiana - il medico venne assolto con formula piena, dal Tribunale di San Marino, dall'accusa di esercizio abusivo della professione. La Difesa, allora, ha prodotto questa mattina copia della sentenza d'appello; confidando forse in un effetto domino. Si riprenderà il 15 novembre. Da ricordare come l'ordinamento sammarinese garantisca la non punibilità qualora si ritratti il falso e si manifesti il vero prima della sentenza di primo grado.
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