Unas e Ucs chiedono al Governo interventi immediati contro il caro energia
Mentre in Italia il presidente del Consiglio Draghi annuncia sostegni per 16 miliardi di euro e un taglio dell'Iva per le utenze del gas dal 10% al 5%, anche San Marino è in fibrillazione per il caro energia, che preoccupa imprese e cittadini. Sul tema interviene l'Unione nazionale artigiani e piccole-medie imprese che si rivolge alle Segreterie di Stato alle Finanze e all'Industria e Artigianato per chiedere interventi immediati. Il gasolio – nota l'Unas - cresce di 10 centesimi al giorno e sta arrivando a quota 2 euro al litro, mentre gli aumenti in bolletta stanno spingendo le imprese a considerare la sospensione delle attività, perché il bilancio tra costi e fatturato è in perdita. Un esempio su tutti è il settore dell'autotrasporto. Per questo la richiesta è quella di misure lenitive in attesa di ristori più corposi. In particolare: alzare la quota Smac da 15 a 30 centesimi, l'estensione della Card alle imprese e il blocco del prezzo delle utenze. "Molte imposte sono proporzionali al costo - spiega Pio Ugolini, segretario generale Unas -, quindi va da sé che se non c'è uno storno, anche lo Stato guadagna di più in questa situazione. Possiamo anche prevedere di non andare oltre a una certa soglia con le bollette per imprese e famiglie".
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Sulla stessa lunghezza d'onda Unione consumatori sammarinesi, che chiede di rinegoziare i termini di vendita in territorio con l'Italia, aumentare la scontistica Smac e la deducibilità sul carburante e riorganizzare il servizio dei mezzi pubblici per renderlo più utile e appetibile.
Nel video l'intervista a Pio Ugolini, segretario generale Unas
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