Con un boato di pochi secondi la montagna che si affaccia su Aosta si è spogliata dell'abbondante manto di neve e ha inghiottito quattro scialpinisti. L'incidente è avvenuto ieri, poco prima delle 11, sul colle di Chamolé, a 2.700 metri di quota, non lontano dalle piste da sci di Pila, ancora affollate. Roberto Bucci, 28 anni, di Faenza, è morto sotto un metro di neve, mentre l'istruttore del Cai Carlo Dall'Osso, 52 anni di Imola è stato trascinato giù per centinaia di metri ed è stato sbalzato nel lago ghiacciato di Chamolé, dove è stato recuperato senza vita dai sommozzatori. Gli altri due, Matteo Manuelli, 43 anni di Imola e Giacomo Lippera (45) di Rimini sono stati estratti vivi dagli uomini del soccorso alpino valdostano, intervenuti con due elicotteri e con squadre cinofile, e sono stati trasportati all'ospedale Parini di Aosta in stato di ipotermia, con traumi e contusioni: se la caveranno in una ventina di giorni. Facevano parte di un gruppo di 19 persone impegnate in una due giorni di formazione 'avanzata' di scialpinismo della Scuola Cai 'Pietramora' delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini. Erano attesi al rifugio Arbolle, a poca distanza dal luogo dell'incidente, e avrebbero dovuto svolgere anche alcune simulazioni di ricerca in valanga. Il distacco con un fronte di 250 metri e uno sviluppo di 600 - secondo quanto hanno potuto ricostruire gli uomini del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entreves - è avvenuto quando la numerosa comitiva stava scollinando: un cambio di pendenza che, in presenza di accumuli, può essere molto pericoloso anche se il bollettino valanghe regionale oggi indicava un rischio tra 'debole' e 'moderato'. La slavina è stata provocata - secondo la prima ipotesi dei finanzieri - dal passaggio di un elevato numero di persone che ha fatto venire meno l'equilibrio del manto nevoso. Le 15 persone che si trovavano più a monte hanno visto la montagna di neve crollare sotto gli sci e portarsi via i loro compagni. "Era un'uscita didattica", racconta Giacomo Lippera dal suo letto d'ospedale, ad Aosta. "E' molto difficile, impossibile dire - spiega ancora Lippera - chi ha staccato la valanga. Quando è venuta giù, 15 di noi erano già saliti al colle. Ricordo tutto per filo e per segno, ogni secondo". Sull'incidente la Procura di Aosta ha aperto un'inchiesta. Alcuni testimoni sono stati sentiti subito dalla polizia e il pm Eugenia Menichetti ha immediatamente effettuato un sopralluogo in elicottero: "Stiamo facendo tutti gli accertamenti per vedere se ci sono delle responsabilità; è stata una tragedia, davvero impressionante il fronte che si è staccato", ha spiegato il magistrato.
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