“La notizia che io o mia moglie disponiamo di conti a San Marino o in altri paesi off shore, è priva di ogni fondamento. Con tutto il rispetto che ho per San Marino, terra della libertà, mai e poi mai avrei pensato di utilizzare le sue banche per fondi extra contabili che mai, dico mai, io o mia moglie abbiamo avuto o distratto illecitamente da alcuna società del gruppo". Lo afferma in una nota l'immobiliarista Vittorio Casale. Nei giorni scorsi era uscita la notizia di quattro indagati dalla Procura di Roma per il fallimento della società Hotel Dolomiti. Tra questi Vittorio Casale. "L'intera vicenda - aggiunge - mi risulta surreale nella sostanza e nella forma, frutto di pura fantasia, avendo letto sui giornali di un sequestro cautelare di svariati milioni effettuato a mio danno personale. Ecco, magari: avrebbe significato che non sarei stato estromesso dal mio gruppo dai miei ex soci da ben due anni e mezzo, e che dopo 750 giorni di arresti domiciliari avrei avuto ancora una azienda con fondamenta ferme e strategie garantiste verso i terzi, come quella che ho lasciato al tempo del mio arresto, giugno 2011, con centinaia di collaboratori e dipendenti, e non le macerie che hanno lasciato dopo oltre due anni di ignavia e confusione. La verità va ristabilita insieme al fatto che nel processo spin off Unipol sono stato assolto perché il fatto non sussiste, e nell'indagine Bnl non sono stato né inquisito né tantomeno processato; peraltro la Giustizia ha trionfato assolvendo tutti i protagonisti di una vicenda che ha cambiato la storia d'Italia".
Sonia Tura
Sonia Tura
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