VVF appiccavano fuoco per guadagnare 10 euro l'ora, 15 gli indagati
Dalle indagini della squadra mobile di Ragusa è emerso che proprio quest'ultimo, durante il turno come volontario, si assentava, con la complicità dei colleghi, per andare con il suo furgoncino ad appiccare incendi per poi uscire con l'autobotte a spegnere le fiamme e percepire così le indennità. Le indagini sono state avviate da una segnalazione del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che aveva notato delle anomalie sul numero di interventi effettuati da una squadra rispetto alle altre, quella del turno "D".
I componenti del turno "D" agivano infatti mettendo in pratica tre modalità: la prima era quella di simulare degli interventi mediante segnalazioni inesistenti alla centrale operativa del 115. La seconda chiedere "aiuto" a parenti ed amici, ottenendo così segnalazioni da parte loro del tutto inesistenti, così da percepire le indennità previste per gli interventi. La terza e più grave tipologia di truffa ai danni dello Stato era quella di appiccare incendi a cassonetti e terreni.
Quasi tutti i 15 volontari dei vigili del fuoco del Ragusano indagati nell'operazione Efeso della polizia di Stato hanno ammesso le proprie responsabilità durante gli interrogatori, delineando, in modo ancora più chiaro, quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile.
La Procura aveva chiesto provvedimenti cautelari, ma il Gip ha ritenuto passato troppo tempo (2013-2015) dai fatti contestati. Il capo gruppo è stato sottoposto agli arresti domiciliari perché "ha continuato a reiterare il reato". Addirittura, sostiene la polizia di Stato "in una occasione, ha asserito di voler 'fare scoppiare una bomba' pur di prendere le indennità spettanti". Gli indagati sono stati allontanati dal distaccamento e sono tutti residenti in provincia di Ragusa, parte a Vittoria, Santa Croce, Ragusa e Modica.