Il ticchettio dei suoi tasti si sentiva da lontano. Negli uffici o nelle redazioni il suono si trasformava in concerto. Era la macchina da scrivere, oggi rimpiazzata dalle tastiere dei computer. Simbolo della creatività d'altri tempi, quando era difficile - se non impossibile - scrivere e poi modificare i testi, come invece accade oggi. E quando finiva l'inchiostro, bisognava aprire la macchina per riavvolgere il nastro, nero o bicolore che fosse. Il 14 settembre del 1886 George K. Anderson brevettò questo accessorio essenziale che faceva da collegamento tra il foglio e i martelletti.
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