25 aprile: la caduta del fascismo in Italia e a San Marino
E’ una data simbolica il 25 aprile. Fu il giorno in cui – 65 anni fa – il CLN diede il via all’insurrezione di Milano e Torino, con le truppe della Wermacht e della Repubblica Sociale ormai in ritirata, salvo alcuni nuclei di resistenza ben presto liquidati. Era l’ultimo atto di un conflitto che insanguinò l’Italia dal 1943, e che portò alla caduta definitiva del fascismo – spalleggiato dalle truppe tedesche – ad opera degli eserciti angloamericani, con il contributo delle forze partigiane. Quanto ai numeri il dibattito è ancora aperto. C’è chi parla di 300.000 partigiani, sul finire della Guerra; chi di poche decine di migliaia di effettivi combattenti. Il 25 aprile non portò l’immediata pacificazione nel Paese. Le esecuzioni di fascisti, a Guerra terminata, furono migliaia. Tutt’altra situazione – in quegli anni – a San Marino, dove la fase di transizione non portò a spargimenti di sangue. Sul Titano si festeggia il 28 luglio: quel giorno del 1943 venne sciolto – al termine di una manifestazione - il partito fascista sammarinese, tre giorni dopo la destituzione di Mussolini in Italia. Ma non era ancora la fine. Il 4 gennaio del ’44 venne costituito il Fascio Repubblicano di San Marino, che collassò poi nel settembre dello stesso anno in seguito all’arrivo degli angloamericani. Nel frattempo San Marino era stata colpita al cuore da quattro squadroni di bombardieri inglesi che con le loro 263 bombe ne violarono la neutralità uccidendo 63 persone.
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