5 Febbraio: l'omaggio del Titano alla compatrona Sant'Agata. Esposta ai fedeli la nuova Reliquia
Festa nazionale, oggi, in Repubblica. Ricordata la liberazione dall'occupazione alberoniana
Fu uno dei passaggi chiave, della storia millenaria del Paese. Era il 5 febbraio del 1740 – giorno di Sant'Agata -, quando il Titano riconquistò ciò che ha sempre avuto di più caro, la propria libertà, dopo l'occupazione del Cardinale Alberoni. Da qui la profonda devozione per la martire catanese.
Una splendida giornata di sole ha accompagnato le celebrazioni; immutato il protocollo. In mattinata i Capitani Reggenti – insieme ad una delegazione di Governo - hanno raggiunto la Cripta di Sant'Agata, per la funzione religiosa officiata dal Vicario Diocesano Don Mirco Cesarini, e animata dalle Monache dell'Adorazione Eucaristica. Al termine la presentazione alla Reggenza, per l'omaggio, della reliquia della Santa giunta in Repubblica dal capoluogo etneo. Un dono prezioso, che sarà custodito nella Basilica del Santo Marino; ed esposto oggi alla venerazione dei fedeli. Festeggiamenti speciali, insomma, quest'anno.
Nel pomeriggio l'alzabandiera in Piazza della Libertà, e la partenza della Processione religiosa da Borgo Maggiore. Quindi l'avvio del Corteo Reggenziale da Palazzo alla Pieve. In abiti tradizionali, i Capi di Stato Filippo Tamagnini e Gaetano Troina; che hanno preso posto sul trono all'arrivo della processione. Poi la celebrazione del rito, da parte del parroco di Serravalle, con la partecipazione di quello di Borgo. L'inno a San Marino, cantato dalla Schola; il Te Deum; la lettura della preghiera a Sant'Agata. Infine l'incensazione delle reliquie e la benedizione del popolo, con la teca del Santo.
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