A Rimini il ricordo di Gerardo Filiberto Dasi, anima del Centro Pio Manzù, pronto - nel 2025 - al grande ritorno
Il Presidente dell'omonima Fondazione Giacomo Manzoni dà appuntamento l'11 e 12 ottobre del prossimo anno. Al Fulgor anche l'omaggio di San Marino, dove Dasi diede vita alle Biennali d'Arte
Il respiro dell'umanità supera i limiti del presente, e nasce dalla fiamma di una personalità geniale, che ha saputo anticipare riflessioni su grandi temi globali, più che mai attuali e strategici. E' l'eredità culturale di Gerardo Filiberto Dasi, anima del Centro Pio Manzù, che con le sue Giornate Internazionali di Studio ha portato per oltre quarant’anni il mondo a Rimini e Rimini nel mondo.
Il giornalista Luigi Angelini ricorda il clima di energia e mistero intorno ad un Novelli transennato: “Si usciva da quelle giornate sapendone molto di più”. Si riparte quindi dai contenuti. Perché ricordare Dasi significa rendere omaggio alla sua capacità di precorrere i tempi, tanto da essere riconosciuto come il fautore di una “cultura della previsione”.
A San Marino Dasi fonda nel 56 la prima Biennale d'Arte. Ne seguiranno altre cinque. Nel loro saluto, i Segretari agli Esteri Luca Beccari e alla Cultura Teodoro Lonfernini sottolineano la collaborazione del Titano con le giornate di studio, pronti a rinnovarla per nuove iniziative. Impegno testimoniato anche da un progetto che potrebbe vedere la luce entro fine anno: gli Istituti culturali hanno infatti acquisito l'archivio documentale che racconta la storia della Biennale d'Arte di San Marino, quindi l'impronta di Dasi e dei grandi nomi con cui ha collaborato.
“Lavoriamo per dargli una forma”, dice Vito Testaj, che rilancia l'invito a sinergie. Quella di oggi – sottolinea Giacomo Manzoni, figlio di Pio Manzù e presidente dell'omonima Fondazione, “non è un'operazione nostalgia ma un dovere morale verso una figura che ha fatto la storia della politica internazionale”.
Sullo sfondo il racconto di un'amicizia tra due menti brillanti che hanno saputo vedere oltre il loro tempo: “Mio padre nel campo specifico del car design, quindi della mobilità, aveva già visto alla fine degli anni 60 i problemi che oggi ci affliggono, quindi anche collegati alla crisi climatica. E Dasi, che era persona molto attenta, aveva individuato in mio padre uno dei suoi fidati collaboratori per sviluppare una di queste tematiche. Quando mio padre è venuto a mancare nel 69, Gerardo, proprio per questa amicizia profonda, decise di intitolare il Centro a suo nome”.
E il sogno di Manzoni di rilanciare l'esperienza straordinaria del Pio Manzù finalmente si avvera: “Il mio sogno lo era fino a ieri, oggi possiamo dire che è diventato una realtà. Vogliamo quindi dare appuntamento a tutti gli appassionati di queste tematiche l'11 e il 12 ottobre del 2025 a Rimini”. Un filo, dunque, che si riallaccia dopo un decennio, con le giornate internazionali che tornano sulle orme tracciate da Dasi. Già si intuisce la portata dell'evento, l'importanza dei temi che verranno affrontati, e lo sguardo rivolto al futuro.
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