A Roma una grande mostra per indagare sul rapporto tra noi e gli antichi
"L'istante e l'eternità" alle Terme di Diocleziano presenta 300 opere, molte esposte per la prima volta
Fino al 30 luglio alle Terme di Diocleziano di Roma è aperta al pubblico la mostra “L'istante e l'eternità. Tra noi e gli antichi”, che esplora il nostro rapporto complesso e variegato con l'antichità. Una grande esposizione con 300 pezzi, alcuni esposti per la prima volta, per indagare sul rapporto che intratteniamo con gli antichi. Opere greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee, che per l'occasione hanno trovato dimora nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, riaperte al pubblico dopo decenni. Cinque le sezioni della mostra, a partire appunto dal calco delle due vittime anonime dell'eruzione del Vesuvio, che l'archeologia ha recentemente restituito come eternamente immobilizzate nell'istante della morte. Molte delle opere, si diceva, sono presentate per la prima volta: è il caso del carro cerimoniale di Civita Giuliana, presso Pompei, scoperto di recente e appena restaurato e ricostruito grazie a uno straordinario lavoro di ricerca, conservazione e restauro. Gli antichi, che troppo spesso sembrano lontani e diversi da noi, diventano così improvvisamente vicini, se identifichiamo le vicende delle loro vite con quelle delle nostre: il tempo, che scorre tra cerimonie e attività quotidiane, è personificato da Kairos, l’occasione quotidiana, il momento opportuno, dell’istante in cui tutto può accadere.
Nel video l'intervista a Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura
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