“Alfabeto ultimo”, la mostra di Gabriele Geminiani all'Antao progetti di Fiorina
Il collezionisti di ossi di seppia sugli arenili in Riviera si sposta in Repubblica con i suoi segni di spazzatura "rielaborati" (intagliati, limati, sfregati: l'oggetto rinato come altro da sé) in mostra disposti nel cassettone dell'armadio del tempo (“Il cassetto” è anche il cortometraggio sceneggiato dall'autore per la serie televisiva coRTiV 2009). Sembrano frammenti d'ossa collezionati morbosamente nei giorni catalogati stancamente con gesti sempre uguali in fila, in ordine, per strati da cose perdute inutili a opere fotostatiche e coreografie poetiche come nel teatro dei pupi penzolano e sbattono sottosopra senza fare rumore lasciando impronte, stampi di gesso e rifiuti... il ciarpame s'illumina di colpo in una piccola luce artificiale che pervade ogni forma singola in un momentaneo artificio: l'artefice è Geminiani, novello Mangiafuoco muove, ormai, come vuole a suo piacimento le marionette perdute di spazzatura, levigata, non dal tempo ma dal burattinaio...
fz
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