“Parlami d’amore Mariù” cantavano sospirando le vecchie generazione italiche (esportando canzonette dappertutto) mentre le nuove, usano, per così dire, altre formule per parlare dell’innamoramento: come nel film di Reitman i giovani appaiono disincantati e ironici sul filo della volgarità. Contenuti osé nella commedia giovanilistica (gli americani la chiamano teen-movie) a basso budget ma col pienone al botteghino (superati i 20 milioni di dollari negli States). Si inizia con il filarino (da filos: affetto tra 2 ragazzini al liceo); continua la scommessa con il sesso (eros: il corpo da consumare come un gelato) dalla frequentazione assidua all’università fino all’età matura; i 2, un medico del pronto soccorso lei e uno sceneggiatore tv in erba lui, si mettono insieme sperimentando “il libertinismo” sino all’amore totale e pieno (agape: che pervade tutte le cose per sempre ): una cotta infinita condita di gelosia e complicità da far cantare “parlami d’amore Mariù”…
f.z.
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