Basta! Sono troppi i barbablù tra noi
“Barbablù” di Hattie Naylor nella traduzione italiana di Monica Capuani prodotta da Accademia Perdura/Romagna Teatri al Comunale Walter Chiari di Cervia
Barbablù è un ammaliatore che ci sa fare con le donne. Un predatore gentile che ascolta e risponde ma non si scopre: crea connessioni e finge di amare... É uno che per non esplodere dentro deflagra fuori in modo violento e narcisistico (non conosce l'alterità): Barbablù violenta, tortura, soffoca e solo così vince sulla vita, uccidendola. Il carnefice non scende nella gabbia che imprigiona la vittima. Contro la violenza di genere non si agisce sull'evento subito (l'atto già compiuto) non si combatte il male rimuovendone l'effetto (la malattia non è il sintomo, è altro). L'uomo, maschio o mostro che sia, nel testo di Perrault “ copre di sangue il pavimento e appende alle pareti i corpi delle donne che sposa”.
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