L’equivoco cominciò negli anni settanta sull’onda lunga del Sessantotto italiano: Lucio leggero e commerciale sostanzialmente disimpegnato e di destra. Fabrizio poetico e politico, impegnato nel sociale, amatissimo dall’intellighenzia, sostanzialmente a sinistra. Insieme nell’amore con tante canzoni assimilabili all’eros e alla passione; insieme per sempre da allora nel cuore dell’autore del libro come amanti diverse mai scelte fino in fondo se non nascostamente insieme. Ci voleva un letterato venticinquenne, studioso del gesto poetico in poesie e musica, con una cotta indicibile per i due miti: apprezzato nel tempo anche a sinistra, Battisti, rivalutato dalla destra moderna liberale, oggi, anche De André. Allora? Ne hanno discusso appassionatamente due paladini dei famosi cantanti: i fan, Piermatteo Carattoni (battisitano) e Maddalena Bevitori (vetero-deandreiana), moderati a volte separati o letteralmente divisi, ammoniti con richiami verbali e musicali dal disc jockey Gilberto Gattei (il provocator!). Nessuno ko, vittoria ai punti neanche; pari e patta e a ognuno in cuor suo la vittoria dell’uno e dell’altro artista come avveniva in quegli anni fra ragazzi degli opposti estremismi: il cuore a volte batteva per una tipa o un tipo non sempre dalla stessa parte della barricata… e si cantava con la chitarra davanti al falò Battisti per De André o viceversa.
Francesco Zingrillo
Francesco Zingrillo
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