Biennale d’Arte di Venezia 2015: San Marino propone una visione dedicata al tema dell'amicizia
Il progetto prevede di ospitare, all'interno di quattro antichi palazzi veneziani, artisti provenienti dalla Cina, appositamente selezionati dal Curatore Vincenzo Sanfo, presidente del Centro italiano per le Arti e la Cultura.
A comporre il quadro di insieme vengono quindi chiamati artisti, cinesi e sammarinesi, dalle più diverse tendenze. Per la componente cinese si passa dalla tradizionale pittura ad inchiostro, che verrà rappresentata ai livelli più alti da Liu Dawei, già presidente dell'Associazione degli Artisti Cinesi, sino alle colorate installazioni di Liu Lei, alle raffinate e metafisiche composizioni di Ma Yuan, accostate alle materiche ricerche della giovane Liu Li Yun.
Queste esperienze si accomunano alla rivisitazione, Ludico-Pop, della grande espansione economica cinese di Xu De Qi, accostata alla personale rilettura, astratto informale, della tradizione artistica cinese di Zhang Hong Mei una delle più interessanti rivelazioni di questi ultimi anni.
La scultura sarà rappresentata da Liu Ruo Wang che con i suoi animali evoca le inquietudini e lo spaesamento del nostro mondo contemporaneo, mentre Liu Li Yu con le sue poetiche installazioni di vetro, consolida il dialogo anche con la città di Venezia. San Marino è invece rappresentata da Eleonora Mazza che mette in luce il luogo forse meno conosciuto, ma più importante del dialogo interculturale, scavato nel ventre del Monte Titano, simbolo dello spazio che si fa dentro di noi per accogliere l’altro. Giovanni Giulianelli, avvicina la propria abilità grafica alla cultura orientale. Giancarlo Frisoni dipinge con i colori della natura impastando terre e polveri per ottenere stesure materiche che si muovano lasciando affiorare i valori di un intimo linguaggio. Tony Margiotta lavora sulle diversità che compongono l’universo umano, dalle molteplici etnie, culture, colori, religioni, pensieri. Elisa Monaldi gioca sulla contrapposizione tra familiarità ed estraneità, proponendo una video installazione che racconta una situazione quotidiana. Infine Valentina Pazzini, ormai nota scultrice legata a Carrara e al suo marmo, propone
la contemporaneità affrontando la tragica cronaca di Charlie Hebdo, contrapponendo alla violenza la speranza dell’arte.
VA