Straordinario Benigni. Ci ha fatto ridere e ci ha commosso con la sua appassionata esegesi dell'inno di Mameli condita da folgoranti battute sull'attualità. “Avevo qualche dubbio a venire a cavallo perché per i cavalieri è un periodo poco felice” - ha esordito il premio Oscar. Poi le gag sul caso Ruby. Ma, per par condicio, non sono mancate frecciate al Pd. Poi la lectio magistralis: Benigni legge e spiega l'Inno di Mameli incantando l'Ariston, mentre qua e là bacchetta Bossi perché e' la vittoria che è schiava di Roma, non l'Italia. Benigni chiude con l'invito ad essere felici. Quella felicità che costa poco, altrimenti non è vera, che si nutre della bellezza. Invita al patriottismo, cosa ben diversa dal nazionalismo. Poi si abbassano le luci e Benigni intona l'Inno in un silenzio irreale.
Sonia Tura
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