Il buon cinema esiste: è a Rimini vicino la stazione e come in passato, la sera, è spettacolo

Il buon cinema esiste: è a Rimini vicino la stazione e come in passato, la sera, è spettacolo.
C’è un cantautore di cattolica - Samuele Bersani - prezioso per questa terra che cita il cinema Settebello spostandolo su licenza poetica a Cesena; e dice, qualcuno vi aspetterà: lì.
Ogni sera che Dio comanda al cinemino Settebello di via Roma ( 2 piccole sale: verde e rosa) prima multisala, quindi, già a fine Ottanta, aspetta chi entra intrattenendo l’avventore, Silvio Zanni il proprietario. Guarda tutti i telegiornali possibili su un tv portatile in cassa a volume alto senza perdervi comunque d’occhio in entrata e all’uscita. Vuol sapere delle pellicole, come sono, se vanno e cosa vi dicono. Il suo proiezionista, si chiama Massimo Rumore (in realtà un uomo di poche e buone parole), artigiano della celluloide taglia e monta spezzoni per trailer vari in soffitta come un tempo; per lui a volte le pellicole arrivano stressate e stirate, stanche del digitale e dei piatti avvolgitori e sbobinatori “galattici”. Dopo il passaggio in multisala ultramoderna non sono più le stesse; soffrono senza dare il meglio… sono come stropicciate e non rendono. E’ il caso del successo francese “Uomini di Dio”, copia arrivata a Rimini, partita e tornata in Settebello, moribonda… non era più la stessa - nonostante il successo di pubblico. Ora arriva sul Monte in copia fiammante per il ciclo “Occhi sul cinema” a testimoniare il successo delle produzioni di qualità. Per questo a Rimini vi segnaliamo grazie alle produzioni indipendenti e ai distributori italiani illuminati il grande cinema al piccolo Settebello ormai una realtà d’eccezione in Italia, unica sul circondario, fiore all’occhiello del territorio, per il buon Zanni (Silvio) che continua a “proiettare” senza tregue anche in piena estate riproponendo capolavori in rassegne serali per turisti intelligenti nonostante la concorrenza spietata e sleale delle mega multisale a batteria lungo la Riviera.
Da giorni e per giorni ancora sarà in programmazione una delle poche copie tradotte de’ “La donna che canta (Incendies)” produzione minore canadese ambientata in Libano. Una storia che ti prende dentro mai vista prima: sceneggiata in modo impeccabile per un cast di attori nati per quei ruoli: inscenano l’amore pieno/estremo in cui 1+1 non fa 2 ma solo e soltanto 1… vedere per credere e rimanere assolutamente increduli. Stavolta sì, grazie Silvio.

Poscritto
Chi ha proposto facendo venire “la pizza” apposta a Rimini, una delle 9 esistenti, il film vincitore a Roma 2010 “Kill me please” sul suicidio assistito? Ancore e sempre il buon Silvio Z.

Francesco Zingrillo

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