Chernobyl, una ferita sempre aperta

Chernobyl, una ferita sempre aperta.
Pripyat città emblema di Chernobyl. Prima del disastro ospitava circa 50.000 persone. Agli abitanti fatti salire all’una di notte sugli autobus fu detto che sarebbero tornati dopo tre giorni. Da allora è una città fantasma, circondata da filo spinato, ancora all'ombra della centrale maledetta. Nessuno potrà tornare a vivere a Pripyat, nemmeno tra 150 anni. Chernobyl 25 anni dopo è ancora un’area abbandonata, monitorata costantemente. Più di due milioni di persone in Ucraina e 1,8 milioni in Bielorussia sono ancora alle prese con problemi di salute legati alle radiazioni, al trauma mentale e sociale. Considerato il peggior incidente nucleare della storia, ma non ha insegnato nulla. Fukushima lo testimonia.

Myriam Simoncini
Antonio Prenna

Oggi il 25 anniversario

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