Si diceva che Totò avesse scritto per lei "Malafemmina". E' morta a 90 anni Silvana Pampanini emblema di una femminilità fiera e ruspante, il volto dell'Italia che rinasce dopo la guerra. Nata a Roma il 25 settembre 1925, cresciuta in una famiglia veneta trapiantata da tre generazioni nella Capitale, nipote della celebre cantante lirica Rosetta Pampanini, si è diplomata all'istituto magistrale e al conservatorio musicale di Santa Cecilia. Studentessa 21enne, viene iscritta dalla sua maestra di canto, senza esserne a conoscenza, all'edizione del concorso di Miss Italia del 1946. Non vince, la vittoria andrà a Rossana Martini, ma saranno le proteste del pubblico a trasformare il primo posto della Martini in un ex aequo con la Pampanini. La sua fortuna comincia da qui: sarà interperete di pellicole musicali. Il primo passo nel cinema avviene nel lungometraggio Il segreto di Don Giovanni di Camillo Mastrocinque, nel 1947. Grazie all'ottima preparazione musicale, nel decennio che va dal 1947 al 1957 registra anche dei dischi. Tra i suoi film più celebri «Bellezze in bicicletta», «47 morto che parla», «La strada lunga un anno», «Processo alla città». Ma molto più della filmografia pesano i suoi no fra questi uno celebre, rivolto a Tinto Brass che la voleva naturalmente senza veli.
VA
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