il COLORE DELLE COSE con Golino e Giannini a San Marino Cinema

La Golino e Giannini figlio in coppia selvaggia, mattatori della pellicola minimalista giocata su una cieca (la parola non vedente piace poco al regista), separata a una età matura, che fa l'osteopata, usa il tatto per curare senza vedere sa sentire, gli altri. Scopre Teo, pubblicitario romano, farfallone e gigolò, in fondo solo come lei; e alla fine s'innamorano...
La storia semplice parte dal titolo, bello: tutte le cose hanno un colore celato (non immaginario, da immaginare volta per volta) a partire dalle sfumature della vita: bianche, nere, fino all'indaco...
Valeria Golino sa fare la cieca e i passi da non vedente perfettamente (quando guarda in camera sembra non vedere davvero) lo sguardo vitreo valorizza i suoi occhi azzurri come il cielo ma vuoti.
Telefoni, tablet, vestiti e appartamenti da single sono il set naturale per chiunque, ormai, ma la scelta di far delle donne in scena tante cieche o ipovedenti (sequenze sfocate e soggettive femminili indeterminate sugli uomini anonimi) comprese amanti, compagne, amiche la dice lunga sui rapporti di coppia per non parlare del protagonista, che per imparare ad amare, ha bisogno di uno sguardo... (uno solo, fulminante, al buio) dopo la cecità di tutti i suoi legami sentimentali.
fz

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy