Improvvisamente un po’ più timidi, non hanno voluto commentare la conquista della maturità. Con la velocità propria dei giovani, hanno già proiettato la mente oltre i banchi di scuola, verso le vacanze e il meritato riposo. L’ansia da esame è stata buttata alle spalle. Il diploma, consegnato dal Segretario all’Istruzione, rappresenta la fine di un percorso durato cinque anni. Ma ad ogni strada che finisce, un’altra comincia. Per molti di questi 79 ragazzi alle prese con una delle prime conquiste concrete, il futuro è ancora incerto. Una certezza: tutti si sono impegnati. Dieci studenti hanno tagliato il traguardo con il massimo dei voti, due con la lode. Ma di fronte alle grandi scelte della vita i numeri non hanno più molta importanza, è la volontà a fare la differenza. “Abbiamo condiviso momenti piacevoli e burrascosi – ha detto la preside – Grazie per essere stati vivaci, perché avete permesso alla scuola di crescere.” Il Segretario all’Istruzione non ha voluto nascondere agli studenti le difficoltà che li attendono. “E’ una fase difficile sul piano sociale ed occupazionale – ha dichiarato Romeo Morri. Ma la scuola sammarinese – promette – deve e dovrà restare un’eccellenza.” Se ci saranno tagli e contenimenti della spesa, ci sarà un punto fermo: il potenziamento a tutti i livelli dell’offerta scolastica e formativa. E anticipa per il prossimo autunno un momento di riflessione sulle sue prospettive. Perché la scuola non può vivere anno per anno, ma ha bisogno di tracciare a lungo termine il suo percorso.
Monica Fabbri
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