Continua il successo a Rimini del film Amour direttamente da Cannes per la seconda settimana in sala
Che la fine sia un nuovo inizio non ci piove se la prima inquadratura apre la sequenza della porta spaccata a colpi d’ascia sigillata ermeticamente, come in un’antica tomba coniugale etrusca, dal protagonista due ore dopo (ma era avvenuto prima!) al termine del film. Da quell’ingresso entrano ed escono i protagonisti senza mai rivelare Parigi se non dalla borsa della spesa o attraverso un’ospite clandestino. Da una finestra passa un comune ( mica tanto, infine) sporco piccione su ali di vita: porta aria e pioggia.
Vita e morte sono lì a guardarsi per tutta la rappresentazione; suicidio ed eutanasia lasciano un spazio angusto alla cattiveria e all’omicidio: a volte con uno schiaffo o un cuscino si può fare scempio dell’amore ‘vecchio’ tra anziani, come se Dio non esistesse!?
POSCRITTO
Se Haneke il tedesco è sempre da Palma francese, Trintignant e madam Riva, sono certamente da oscar se non da nobel…
fz