Potenziare l’Università sammarinese ha una valenza strategica ben precisa. Vuol dire, innanzitutto, far girare l’economia. L’istituzione di nuovi corsi di laurea porterebbe un numero maggiore di studenti sul Titano. Il che si traduce nel conseguente incremento dei consumi e dei servizi da essi fruiti. Queste - in sostanza - le ragioni, contenute nel piano di sviluppo, che sollecitano interventi in ambito universitario: si punta al completamento del biennio della laurea magistrale in ingegneria civile, è pertanto necessario il pieno utilizzo degli spazi dell’ex tribunale di Città per le aule. Tra i corsi di laurea da attivare, quello magistrale in disegno industriale: a breve la gara di appalto per la realizzazione delle nuove aule nei locali dell’ex ufficio del lavoro, sempre in Città. Entro l’anno l’avvio dei lavori. Inoltre, l’attivazione della laurea in ingegneria gestionale: due le aule didattiche previste ma ancora da progettare, ed almeno un paio di uffici amministrativi. I plessi da realizzare sono due: quello di Acquaviva e la scuola dell’infanzia di Dogana Bassa, con annesso parcheggio a servizio della struttura e del Parco Ausa (un intervento in parte possibile grazie alla cessione dell’attuale edificio). A questi si aggiunge il nuovo Polo scolastico di Fonte dell’Ovo, che comprenda scuole medie, secondarie superiori e un centro multifunzionale per i giovani, la cui realizzazione dipende da convenzioni o accordi di collaborazione con privati. Significativi sono anche gli interventi di razionalizzazione delle sedi istituzionali e amministrative. Per una migliore dislocazione sul territorio, al fine di risparmiare, tra l’altro, sulle locazioni passive.
Silvia Pelliccioni
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