Dante Pironi, un balordo di Bagnacavallo, raccoglie un portafogli vuoto e se ne impossessa. I compaesani, infuriati, lo inseguono, costringendolo a cercare scampo al di là del fiume, dove improvvisamente tutto diventa buio. E’ il prologo dello spettacolo di Ivano Marescotti. Una reinterpretazione ironica, comica, ma a suo modo colta della Divina Commedia. Gustosa la contrapposizione tra Virgilio – incomprensibile nel suo italiano aulico – e il pataca Dante, con il suo basso dialetto romagnolo. Il dialetto: l’elemento fondamentale dei 70 minuti di show di Marescotti
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