DIARY OF A WIMPY KID seconda parte uscita record a una settimana dal primo capitolo della minisaga
Anomalia commerciale o sequenza voluta quella dell’operazione schiappe tra scuola e a casa? Inusuale, anche per un divoratore di celluloide, incapace di dire no alle sirene della versione moderna del vecchio tecnicolor con effetti digit in multisala, cartoon e graphica, adattati al grande schermo come in un libro istoriato per ragazzi aperto ai grandi se capaci di sfogliare le pagine e scorgerne i capoversi giusti.
Stavolta siamo alla fine delle vacanze estive e la voglia di vedere i compagni delle medie supera di gran lunga la poca propensione allo studio. A casa la noia mortale del menage famigliare incombe. Il fratellone mena e il piccolino rompe. Mamma e papà fanno il resto da vecchi quarantenni… Greg e l’amico ciccione del cuore, Rowley, un po’ svitato, affrontano il rocchettaro primogenito incavolato sulla via del successo musicale con la sua band LODED DIPER (pannolini pieni… senza specificare il contenuto); è lui vero nemico giurato che cambierà davvero molto alla fine.
La legge dei più grandi incombe ma vince l’amore fraterno sempre! Davvero commovente con le belle famigliole che ci si ritrovano ultimamente…
Mancava il secondo atto per assimilare il primo. Inscindibile capitolo imprescindibile dall’inizio il finale fa bene ai libri di Jeff Kinney, ( lo scrittore venuto a Roma a promuoverli davanti a un pubblico di giovanissimi non ha avuto paura perché in fondo è rimasto uno di loro attraverso i suoi figlioli in casa a New York), books veramente insostituibili se si vuol capire come gira il mondo giovanile e soprattutto come girano al cinema i giovanissimi spesso incredibilmente accompagnati dai genitori: la multisala al buio è meglio del salotto col divano e il famigerato dvd (ancor peggio lo scarico pirata da internet): uccidono il cinematografo e la famiglia.
f.zi.