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"Doccia fredda", un racconto della scrittrice sammarinese Giulia Gregnanin ambientato nei bagni pubblici di Torino

Il racconto fa parte di "Bagliore", libro uscito a fine agosto. Sei racconti di giovani scrittori sui nuovi centri culturali

14 set 2020
"Doccia fredda", un racconto della scrittrice sammarinese Giulia Gregnanin ambientato nei bagni pubblici di Torino

C'è anche il contributo di Giulia Gregnanin, scrittrice sammarinese, in "Bagliore", libro uscito il 27 agosto, edito da Il Saggiatore di Milano.

Sei racconti di altrettanti giovani scrittori, under 35, che descrivono la situazione di fabbriche, dighe, centrali elettriche abbandonate restituite alla comunità e convertite in laboratori teatrali, gallerie, sale proiezioni. E ancora: residenze artistiche nate spontaneamente in sperduti villaggi di montagna. Vecchie aziende agricole ed ex caserme diventate auditorium e spazi espositivi. Rifugi alpini che organizzano festival musicali. Centri sociali occupati che pulsano di feste e musica elettronica fino a notte fonda.

"Doccia fredda" è il titolo della giovane scrittrice sammarinese. Giulia Gregnanin, 29 anni, attualmente residente a Glasgow, ha superato una selezione tra 459 ragazzi delle diverse regioni italiane. Il concorso è nato da un progetto di CheFare con il patrocinio di Mibact e della Siae, per raccontare la biografia di sei nuovi centri culturali italiani.

 “Doccia Fredda”, nasce dalla residenza trascorsa ai Bagni Pubblici di Via Agliè di Torino nel quartiere di Barriera. Si tratta di un racconto fittizio, piccole vicende di una famiglia originaria del Marocco che, fin dal suo trasferimento a Torino, trova nei Bagni Pubblici una calorosa accoglienza. 

I Bagni Pubblici sono un centro culturale atipico poiché oltre che a fornire un ampio spettro di attività interculturali, garantiscono un servizio docce attivo dal 2006 nel quartiere di Barriera di Milano. L’anima dei Bagni è costituita da coloro che vivono gli spazi: gli operatori, i volontari e i “bagnanti”, ovvero i frequentatori delle attività e coloro che usufruiscono del servizio docce.

"I Bagni Pubblici - scrive la scrittrice - sono un centro culturale atipico poiché oltre che a fornire un ampio spettro di attività interculturali, garantiscono un servizio docce attivo dal 2006 nel quartiere di Barriera di Milano. L’anima dei Bagni è costituita da coloro che vivono gli spazi: gli operatori, i volontari e i “bagnanti”, ovvero i frequentatori delle attività e coloro che usufruiscono del servizio docce. Per questo ho pensato che il mezzo a me più congeniale per descrivere le due settimane di residenza fosse adottare un taglio narrativo in grado di restituirne i colori delle relazioni che prendono vita quotidianamente in Via Agliè".

Dopo la presentazione, avvenuta a Milano il 27 agosto, il libro sarà presentato nei prossimi mesi nelle principali città italiane.


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