La DONNA-BALENA di PORTO PIM porta TABUCCHI-PESSOA a San Marino

Lo spettacolo è un arabesco fatto di “luce d'ombra” nella migliore tradizione pluridecennale della compagnia teatrale di figura, che fa del gioco luci-ombre, un espediente non solo scenico ma narrativo e squisitamente creativo. PORTO PIM è donna e balena, amore e sangue: lo scrittore è il marinaio. Legno consumato dal tempo e sbiadito dall'acqua salata: ombre umide nell'ombra, macchia...
Sullo sfondo le AZZORRE, anzi la cartina delle isole e una carta da gioco che cade a terra e sfida il destino. LUCAS, Il baleniere diventa musicista per passione e cacciatore innamorato...
La caccia, il sangue, il canto della passione s'intrecciano nella lotta di vita e morte sulla donna, Yeborath, confondendola con il cetaceo: femmine...
Nella trasposizione scenica di Fabrizio Montecchi oltre al testo fedele di Tabucchi, al momento della scatenante e cocente delusione amorosa, inserisce la cruda poesia di Pessoa della pesca con l'arpione strumento di morte per un pesce e, infine, la viola strumento dell'amore... che muore.
fz

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