C’è tutta la conoscenza smisurata di scrittore, filosofo, accademico, semiologo, linguista e bibliofilo italiano di fama internazionale nella lectio magistralis di Umberto Eco dedicata a ricordare e dimenticare: due funzioni della cultura. Eco è partito dal concetto di informazione, messaggio trasmesso per un canale a sua volta mezzo rivoluzionato nei secoli e come logica conseguenza ha parlato di Internet, con tutto a portata di mouse, ma che apre il problema di come comportarsi di fronte a tanta informazione e di quali criteri di selezione adottare, per poi definire la cultura come un mezzo di decimazione, filtraggio, selezione e anche dimenticanza. Perché la cultura è capace di buttare ciò che non è necessario. Oltre un ora di lezione a ragazzi delle scuole superiori, universitari e curiosi, affascinati dalla chiarezza di Eco, che ad ogni frase e pensiero rimanda e cita altre frasi, altri pensieri, come il sostenere che l’anima, intesa come memoria, non è fatta solo di tutto ciò che ricordiamo ma di ciò che non ricordiamo. Internet democratico? Si è chiesto Eco, forse per i paesi meno sviluppati o con regimi dittatoriali, l’esempio è la Cina, ma per quelli già sviluppati diventa dittatoriale, citando titoli di trasmissioni nazional- popolari.
Eco a "Libri+Libri" con il suo nuovo "Vertigine della Lista"
Myriam Simoncini
Eco a "Libri+Libri" con il suo nuovo "Vertigine della Lista"
Myriam Simoncini
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