La notizia della morte di Tonino Guerra è rimbalzata subito di bocca in bocca, in Romagna e a San Marino, che della Romagna respira la cultura e lo spirito. Nella redazione di SMtv ci sono i suoi filmati, le interviste, i tanti che l’hanno incontrato, che hanno voluto ricordare un aneddoto, un verso, sentendolo oramai proprio e parte della propria esperienza professionale e di vita. Per esempio, evocando il suo spirito libero, quel pensiero che correva alle farfalle. Non solo le “fragili postine” in giro per il mondo, ma il simbolo stesso della sua ritrovata dimensione di uomo dopo l’internamento in un campo di sterminio nazista, al tempo della guerra. “ Dal Lager mi sentii libero – scriveva – quando vidi volare una farfalla e non mi venne voglia di mangiarla”. E proprio quella farfalla aveva ispirato la nostra sigla per il giorno della Memoria della Shoa. Poi il poeta, con Fellini soprattutto, ma anche con Antonioni, Rosi, Visconti e tanti altri giganti del novecento aveva abbracciato il cinema. Era stato sceneggiatore, tra i più grandi – come lo ricorda Sergio Zavoli, che per noi ha inciso un pensiero - evocando anche le parole di Fellini, per il quale Tonino Guerra era stato “la presenza viva di una cultura popolare, che sapeva esprimere le piccole cose, altrimenti intimidite dalla modernità”. E dopo il cinema o forse insieme, perché era nella sua natura, il bisogno di esprimersi in altre forme d’arte: la pittura, la ceramica, la cultura del paesaggio, “i luoghi dell’anima”. Un uomo eclettico come nel Rinascimento, più che espressione dei nostri tempi distratti. Io, che non l’ho conosciuto, perché per conoscersi non basta incontrarsi, anche fermando lo sguardo, mentre scorrono le parole, l’ho salutato l’ultima volta ai piedi di un palco, in piazza. La scena era occupata da due grandi personaggi quali Roberto Benigni e Umberto Eco, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a quest’ultimo a San Leo. Tonino Guerra era avvolto in uno scialle, con l’immancabile berretto calato sulla fronte e il bastone. Era in piedi per applaudire i suoi amici. Un contatto fuggevole, il movimento stanco, uguali invece gli occhi, quelli di sempre. Ci mancherà, Tonino Guerra. Ai suoi cari il cordoglio della nostra redazione.
Carmen Lasorella
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