Farhad Bitani ieri a Villa Manzoni per raccontare il vero, terribile, volto del fondamentalismo islamico. Ex capitano dell’esercito afghano, figlio di una delle più potenti famiglie di mujaheddin di Kabul, ripudiato per non accettare l’oppressione che impera nel suo Paese, gira ora tutto il mondo per diffondere un nuovo messaggio di pace, di rispetto degli altri, di solidarietà verso i più poveri e bisognosi. Nemmeno trentenne, rifugiato politico da un paio d'anni, dice: “Ci vogliono più maestri e meno soldati!” Una testimonianza, la sua, che scuote le coscienze, e riportata anche nel suo libro “L’ultimo lenzuolo bianco. L’inferno e il cuore dell’Afghanistan”. “Solo con la cultura e la conoscenza si può sconfiggere il fondamentalismo, e con esso il terrorismo internazionale”, ha spiegato al folto pubblico presente in sala. In Afghanistan si uccide – ha ricordato - si lapidano e si violentano le donne, si stuprano i bambini”. Per questo Bitani lancia forte il grido a tutta la comunità internazionale: “Basta con le armi!”.
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