Femminicidi: in tanti per la criminologa Bruzzone e i suoi indicatori della 'manipolazione affettiva'
Al Teatro Giustiniano Villa di Sant'Andrea in Casale per il ciclo di incontri con l'autore e i protagonisti del contemporaneo 2023
Come si arriva ad un amore drogato, preludio di violenza e morte? Quali sono i segnali? Roberta Bruzzone ipnotizza il pubblico di San Clemente, a maggioranza femminile, e spiega come riconoscere gli indicatori: dalla fretta "andiamo a vivere insieme, sposiamoci, facciamo un figlio"; al rinnegare il passato (ex e amici tutti stronzi, rapporti famigliari inesistenti), fino a mettere l'altro al centro del proprio mondo, tanto da invaderne la quotidianità. Poi si passa ai test, per capire il grado di dipendenza: scomparire per giorni, dopo un assillo costante; fare riferimenti negativi all'aspetto fisico, dopo mesi di plateali apprezzamenti. Insomma, sintetizza la psicologa, "Il troppo bello per essere vero e la perfezione del compagno/a devono accendere la lampadina".
Il contrasto agli stereotipi di genere, ad una società ancora fortemente maschilista, con le donne prime nemiche delle donne, nei casi di violenza: “In fondo se l'è cercata”. Battaglie che la criminologa porta avanti da anni, ora amplificate dalla popolarità tv e social. Tratteggia il narcisista maligno, non necessariamente uomo. Il 'manipolatore affettivo' e spiega come difendersi e riconoscere quei segnali che portano a dipendenza, esattamente come per la droga.
Porta la sua esperienza professionale nei tribunali italiani, a sostegno delle tesi. In prima linea e presente nei maggiori casi di omicidio finiti alla ribalta della cronaca.
La psicologa forense ha dietro i disegni degli studenti delle medie contro i femminicidi, in quell'azione di contrasto fortemente voluta dalla sindaca Mirna Cecchini, che dal palco spiega quanto fatto in sinergia con la provincia e con la regione. azione in linea con le Pari Opportunità della provincia di Rimini: la consigliera Barbara Di Natale porta i 138 casi del 2022, senza considerare il sommerso. L'esperienza di Chiara Mussoni, del centro antiviolenza Chiama ChiAMA e l'iniziativa delle cassette postali viola, che saranno sempre più presenti nel comune dell'entroterra, per raccogliere gli appelli delle vittime. Crescono i numeri, le richieste di aiuto, ma crescono anche i punti di ascolto e intervento. Unica barriera, dove politica e giustizia non arrivano.
Roberta Bruzzone chiude la serata lanciando l'allarme giovani: "Sono sempre più soli, sempre più legati allo smartphone, difficile per loro relazionarsi con gli altri. Fate attenzione" - dice a genitori, zii, amici presenti - "cogliete i segnali e intervenite".
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