Festa del Cinema, Rosamund Pike e Scott Cooper col loro western raccontano l'America di oggi
Un film western sull'eterna lotta tra coloni e indiani, che nell'obiettivo del regista Scott Cooper ben rappresenta anche l'America di oggi, “figlia di tensioni razziali – ha detto in conferenza stampa – e dell'incapacità di accettare il diverso. Impegniamoci di più per comprendere l'altro – ha aggiunto – e per aumentare inclusione e dialogo con chi è diverso da noi, questo film è dedicato a loro”. Accanto a lui, una splendida Rosamund Pike, che interpreta una madre cui è stata massacrata la famiglia, e l'indiano per eccellenza di Hollywood, Wes Studi.
La Pike, elegante in rosso e coi capelli raccolti, non si è sottratta a paparazzi e cacciatori di autografi al termine dell'incontro con la stampa. Inaugurata anche la mostra dedicata ai volti di Totò, l'omaggio ai 50 anni dalla sua scomparsa. Sono della Cineteca Nazionale i bellissimi scatti dell'attore, tratti da film famosi e meno noti.
Applausi della stampa alla prima di uno dei film più attesi della Festa, “Detroit” della regista già premio Oscar Kathryn Bigelow, ispirata alle sanguinose rivolte che sconvolsero la città del Michigan nel 1967, tra le cui strade si consumò un massacro ad opera della polizia contro gli afroamericani. Estremamente crudo e realistico, girato come fosse un reportage o un documentario, con fotogrammi dell'epoca, porta lo spettatore direttamente nell'incubo che per qualcuno non ha mai avuto fine. E c'è già chi parla di nuovo Oscar in arrivo.
Francesca Biliotti