“VOLEVO NASCONDERMI” con linguacce, pose e versi, dedicato “a tutti gli storti del mondo” come il pittore reggiano di Gualtieri Antonio Ligabue, da Elio Germano alla Berlinale. Un successo in parte dovuto alla trasformazione linguistica e fonetica nell'uso della PROSTETICA italiana ancora sperimentale tutta nostra e del doppiaggio ben combinata con 3 ore di trucco sul set per una fotografia d'autore. Nell'interpretazione del pittore maledetto la libertà di viverne l'umanità senza deformità alcuna ma con distacco e rispetto dell'artista. Nel frattempo è morto Flavio Bucci icona televisiva del pittore della Bassa emiliana sul Po. Il coronavirus avanza e il cinema è un antidoto valido alla paura per cui: “bisogna tornare alla cultura” secondo gli autori. La SETTIMA ARTE si fa coraggio e va in scena comunque, grazie a Rai Cinema e alla 01 Distribution, pur rischiando numeri modesti in multisala ma sempre per “tutti gli sbagliati e gli emarginati” di oggi.
fz