Godard al femminile, frammentato...
UNA DONNA SPOSATA pellicola del 1964 di Jean-Luc Godard restaurato e presentato alla Festa del Cinema di Roma nelle multisale regionali del circondario per soli 3 giorni
24 ore sul vissuto di una giovane donna che ha un marito pilota, un amante attore, e da giornalista una professione e una vita (alienata: altro da sé, lontana dal suo essere). Godard divide la vicenda umana frammentando il corpo femminile senza mai mostrarne l'erotismo spinto e la sessualità per pudicizia e comune senso della moralità sociale. 3 scene d'amore e 7 monologhi estranianti su tempo freddo e dolente di una donna anni 60. Un prospetto “sull'altro sesso o sesso debole” (nel linguaggio sociale del tempo): gambe, braccia, volto, mani, e... “ti amo”. Una donna non la donna (sposata): la censura francese volle specificare per non generalizzare... pellicola considerata poco educativa per la condotta della moglie senza menzionare i mariti cornuti... un documento sociologico senza torto né ragione: un monologo in cocci (sul consumismo).
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