Grammy Award: a Las Vegas una serata di premiazioni, esibizioni e vestiti colorati
Arrivano con due mesi di ritardo, ma arrivano. I Grammy Awards, alla loro 64esima edizione, colorano la MGM Grand Garden Arena di Las Vegas. L'energia e l'arte si sprigiona già in passerella, con abiti di tutti i tipi e di tutti i colori. A trionfare durante la serata è Jon Batiste: il jazzman è stato nominato per 11 premi e vince cinque trofei, incluso l'album dell'anno con “We Are”, ispirato al movimento Black Lives Matter. Subito dopo arrivano i Silk Sonic, gruppo che comprende Bruno Mars e Anderson Paak, che hanno ottenuto quattro Grammy, tra cui la miglior canzone e il best record of the year grazie a “Leave the Door Open”. La diciannovenne Olivia Rodrigo è stata eletta miglior artista emergente.
Commozione e applausi per i tre Grammy assegnati ai Foo Fighters, che a pochi giorni dalla scomparsa del batterista Taylor Hawkins si sono portati a casa i Grammy per la miglior canzone, il miglior album e la miglior performance rock, pur non presenziando all'evento perché in lutto. Premiate anche Doja Cat e SZA, che si sono fatte ricordare, più che per il Grammy come miglior duo, per la pausa pipì che stava rischiando di far perdere loro la premiazione Momento emozionante infine con un messaggio registrato dal presidente ucraino Zelensky: “Voglio difendere la libertà – ha detto – e voglio riempire il silenzio lasciato dalla guerra con la musica”. Intervento che ha introdotto l'esecuzione di “Free” di John Legend, accompagnato dall'artista ucraina Mika Newton.
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