SU IL SIPARIO

Ieri sera al Teatro Titano lo spettacolo “La Scimmia” di e con Giuliana Musso

Sul palco un essere per metà scimmia e per metà uomo, che parla, canta, balla. E racconta la sua storia: era un animale libero, ma poi è stato catturato e costretto a subire torture. Così per sopravvivere ha scelto di adattarsi, rinunciando a se stesso, e imitando gli umani al punto da apparire simile a loro. “La Scimmia”, racconto allegorico già proposto nel 2019/2020, è lo spettacolo con cui si rialza il sipario della stagione teatrale del nuovo anno. Un testo che parla di una strategia di sopravvivenza che implica la perdita di sé, liberamente ispirato a “Una relazione per un'Accademia” di Kafka e a tutto il suo mondo metamorfico.

Il percorso psicologico che segue la narrazione ci spinge a riflettere, a reagire, come cerca di fare il personaggio e l'attrice dentro se stessa. "Bisogna difendere la nostra fragilità e debolezza umana - afferma Giuliana Musso, autrice e attrice dello spettacolo -. Dobbiamo ritrovarci tutti più umani, soprattutto durante questo periodo di Covid. Io piango per questa scimmia, mi commuovo con lei e per lei". Il racconto diventa così il riflesso della condizione dell'uomo oggi, cui è richiesto di separarsi dalla propria parte creativa ed emotiva e di divenire un puro corpo che emula. Lo scopo diventa allora resistere e non arrendersi all'adattamento dell'individuo a un sistema culturale violento. Violento perché normalizza la violenza.

Nel video l'intervista a Giuliana Musso, autrice e attrice dello spettacolo

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