ARTE E CINEMA

Il "divin presepe" di Dante/Paladino

Dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma da maggio arriva LA DIVINA COMETA di Mimmo Paladino coprodotto da RAI Cinema con Officine Ubu

Si potrebbe dire il divino Natale di Dante ma alla napoletana (c'è pure Nino D'Angelo come testimonial partenopeo verace davvero) visto (e solo lui lo vede così...) da Paladino dantesco e contemporaneo. LA DIVINA COMETA è una pellicola 'pittorica' che non si sostituisce all'arte del dipingere. La tela non si sovrappone all'inquadratura ma l'occhio lavoro su due fronti diversi e contigui: l'obiettivo e il quadro (sono inquadrature in serie di quadri creativi). Se la 7^Arte vive di vari momenti ideativi (ripresa, montaggio, composizione musicale) è paragonabile alla scultura nelle varie fasi produttive (materiali, forme, tecniche). La luce è malleabile nel chiaroscuro si mescolano i colori patinati: plasmare la luce prevede l'uso degli occhi e delle mani. La sceneggiatura testimonia la miscellanea: il sogno di una casa per una famiglia povera. Dante scende agli inferi da solo lasciando indietro i suoi. Viaggia nel presepe tra arte popolare e oscurità: pietà ed eresia in bestemmie mute e miserie umane. La numerologia (passano i magi che sono 4 o 5) formerà indovinelli per la vita. La Cometa-bambina indica il Paradiso, però.

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