BALLETTO REGIONE

Il Don Giovanni visto da uno svedese d'Olanda

Anteprima del DON JUAN di Johan Inger prodotto da ATERBALLETTO oggi pomeriggio al Festival Aperto di Reggio Emilia mentre la prima assoluta sarà venerdì 9 ottobre a Ferrara

Il festival alla XII Edizione ha un tema conduttore che ben si sposa con il DON GIOVANNI: “Cosa conta davvero?”. La danza italiana e internazionale rispondono con una coproduzione che coinvolge Veneto, Lombardia, Toscana, Marche ed Emilia Romagna, attraverso fondazioni e teatri stabili. Il DON JUAN coreografico di INGER sottolinea sfumature e singoli caratteri di donne e uomini in scena ( e nella vita). Contemporaneità e solitudine del personaggio senza sfuggire alle superficialità dei nostri tempi. LEPORELLO e il COMMENDATORE (che nell'adattamento moderno coincide con la madre di JUAN) sono figure centrali nella vicenda costruita sulla partitura di Marc Àlvarez per le luci disegnate da Fabiana Piccioli. Il coreografo svedese ha studiato a Stoccolma e si è formato anche in Olanda ed è molto noto per le scenografie contemporanee adattate agli spazi scenici come il labirinto di strutture mosse a vista dai danzatori nonostante i costumi molto connotati. 25 diversi copioni (da Moliere a Brecht non senza de Molina al testo femminista di Suzanne Lilar) alla base della trasposizione perché “nulla può arrestare l'impeto dei miei desideri” - scrive l'autore dello spettacolo. Caduta all'inferno per GIOVANNI o gioco mortale delle amanti fino al matrimonio?

  fz

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