Il giallo del 'vov' nel caffè amaro
UNA LACRIMA DI VOV, lo spettacolo di Enrico Lombardi ispirato a “L'Atlante dell'Invisibile” di Alessandro Barbaglia nell'ambito di “Fuori dagli SCHErMI”, al Teatro di Villa Terracini di Sala Bolognese
Spettacolo che diverte e commuove, insieme, però. Come una goccia (in forma di lacrima) di vov giallo che si tuffa nel caffè nero così da non potersi più definire né dolce né amaro. Linguaggio essenziale e scenografie sospese nel tempo (Tutto inizia nel 1946 durante una radiocronaca al bar della Milano-San Remo. Coppi arriva 15 minuti prima degli altri e il cronista dice: “nell'attesa degli avversari trasmettiamo musica da ballo...). E si parla di emarginazione, solitudine e morte, ma dalla prospettiva di coppia: c'è di mezzo come sempre l'amore. ELIO e TERESA stanno insieme: lui vuol cambiare le cose creando mappamondi in luoghi invisibili mentre lei, invece, tien conto dei dettagli per vedere e capire le circostanze della vita: è attenta alle cose, lei. Tra litigi e passioni invecchiano intanto nella loro vita subentra BIC, un cingalese venditore di rose dell'amore. E poi ELIO muore. TERESA soffre ma BIC sa che le cose infinite non finisco mai (è per forza da infinite, non hanno fine!) e se diventano invisibili basta chiudere gli occhi “et voilà”, tornano...
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