"Il monaco e il fucile": Il Bhutan che c'è in noi
C'ERA UNA VOLTA IN BHUTAN al Tiberio di Rimini in esclusiva la pellicola Menzione Speciale alla Festa del Cinema di Roma
Nel 2006 il Bhutan fu l'ultimo paese a connettersi con Internet e a diffondere radio e tv satellitari, telefonini compresi. La politica espressione dei partiti da insegnare al popolo cozza con la religione tradizionale: l'esercizio del voto porta con sé un senso d'impotenza che ci accomuna al piccolo popolo himalayano retto da una monarchia costituzionale. THE MONK AND THE GUN è il titolo internazionale tradotto dall'originale che gioca sulla figura del monaco 'armato'. Attori non professionisti e tanta ironia nella sceneggiatura. La storia 'neorealista' tibetana è leggera e intelligente basata sulla mancanza di ambiguità della cultura buddhista nata tra Himalaya e India. 007 catapultato tra la gente nelle zone rurali dal cinema in tv è più dirompente e micidiale del fucile di un monaco? La democrazia ritardataria è un'utopia per loro e un rito stanco, ormai, per noi.
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