Il giovedì grasso è la festa nella festa basta pensare alle due M: Magnar et Mascharar di medievale, veneziana, memoria: sono i dogi della Serenissima ad inventare per senatori e popolino la baraonda carnevalesca dopo la vittoria sui feudatari friulani obbligati a pagare ogni anno di giovedì un tributo di pani, 12 maiali e un toro.
Ci si poteva travestire e riempire la stomaco in barba al nemico. Gli animali “incriminati” venivano decapitati tra gli scherni (scherzi) e i lazzi: una condanna a morte macabra in Piazza San Marco, festeggiata in maschera per secoli a spese del Tesoro della Repubblica. Dal basso corporeo, umorale “carnascialesco”, provengono le maschere della Commedia dell’Arte e i costumi settecenteschi del teatro di strada, francesi e veneziani.
Francesco Zingrillo
Ci si poteva travestire e riempire la stomaco in barba al nemico. Gli animali “incriminati” venivano decapitati tra gli scherni (scherzi) e i lazzi: una condanna a morte macabra in Piazza San Marco, festeggiata in maschera per secoli a spese del Tesoro della Repubblica. Dal basso corporeo, umorale “carnascialesco”, provengono le maschere della Commedia dell’Arte e i costumi settecenteschi del teatro di strada, francesi e veneziani.
Francesco Zingrillo
Riproduzione riservata ©