L'Amleto italiano è l'Enrico IV
Al Galli di Rimini ENRICO IV di Pirandello con Sebastiano Lo Monaco per la regia di Yannis Kokkos
ENRICO IV è una scrittura anomala tra lo spettacolo pirandelliano e il pubblico come in una seduta psicoanalitica c'è un mediatore-attore: Sebastiano Lo Monaco vent'anni dopo il suo primo Enrico IV. L'interprete affronta il copione, curato anche nelle scenografia dal greco Kokkos, lasciando a fine messa in scena domande sul vissuto direttamente al pubblico in teatro. Luigi Pirandello scelse l'approccio psicoanalitico affascinato da Freud e dalla Scuola di Francoforte nascente. La suggestione rimane intatta nella continua ricerca sul mondo pirandelliano sia del protagonista sia del regista: la rappresentazione teatrale della follia in una cosciente finzione. GERMANIA anni 20 durante una mascherata collettiva causa un incidente l'uomo che impersona il re cade da cavallo e per 12 anni crede di essere e per altri 8 finge di essere l'imperatore teutonico. Sceglierà la finzione per sempre dopo aver ferito e ucciso, e nemmeno un medico psichiatra sul palcoscenico lo salverà. Metateatro e mestiere dell'attore permettono al re ormai nudo di gridare a tutti: “buffoni, buffoni”; perché la solitudine, dopo la malinconia, porta alla mania.
fz
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