L'amor cortese un po' 'curtense' di Shakespeare parmense
“PENE D'AMOR PERDUTE” tratto da William Shakespeare in prima nazionale allo Spazio Grande del TEATRO DUE di Parma per la regia di Massimiliano Farau
Una compagnia di attori giovani con l'Ensemble Stabile parmense in uno spettacolo che è un teorema buffo sull'amor cortese ('curtense'). Nel giardino della reggia di Navarra senza tempo (ambientazioni pop-surreali e musiche dei Beatles al clavicembalo) uno spazio geometrico, come in un labirinto della mente e della carne, il re e 3 amici cari decidono di rimanere in astinenza estrema affrontando studi folli e sconsiderati...
Quattro (o forse 3 senza contare Shakespeare stesso) uomini predatori del mondo e della donna in clausura-ritiro culturale e corporale per possedere a pieno il reale. Lontano dalle tentazioni è la stessa 'tentazione' a sfidare il peccato definendo, così, il crollo del mandato esistenziale. Arrivano la principessa di Francia con 3 dame a frantumare il reame a suon di poetici e sensuali corteggiamenti, perché: “il linguaggio è solo uno stratagemma per coprire la nudità” - scriverà il commediografo Harold Pinter - 3 secoli dopo, nel 900.
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