RIMINI

Lino Banfi alla Terrazza della Dolce Vita: "Ho costruito tutto con garbo senza mai fare casini"

Riprende questa sera "La Terrazza della Dolce Vita", con gli appuntamenti ideati dal giornalista Giovanni Terzi e da Simona Ventura. Quest'anno, fra l'altro, da coppia sposata, visto che sono freschi sposini: si sono sposati proprio qui al Grand Hotel di Rimini lo scorso 6 luglio.

Una serie di appuntamenti da questa sera fino all'11 agosto con personaggi del mondo della politica, dello spettacolo, della cultura, dell'arte. C'è un tema che è stato prescelto per questa nuova serie di salotti en plein air, così li hanno battezzati, che è "vero o falso". I primi due protagonisti che si racconteranno questa sera saranno Stefano Bonaccini, ex presidente della regione Emilia-Romagna e fresco eletto al Parlamento europeo, e uno degli attori comici più amati d'Italia, Lino Banfi, che si racconta al suo pubblico. Lo abbiamo incontrato poco prima dell'inizio del salotto.

Lei da poco ha compiuto 88 anni, ha una carriera che ha conosciuto prima, seconda, terza, quarta giovinezza. Qual è il segreto, Lino?
Il segreto è aver usato il materiale buono nella costruzione, perché è tutto lì. Io dicevo sempre che io e mia moglie non eravamo né geometri né ingegneri né architetti, eravamo due muratori che abbiamo costruito con il calcestruzzo quello buono, con il cemento quello buono, con le mattonelle una alla volta e così ho fatto tutto nella mia vita. Ho costruito tutto con garbo senza mai fare casini e tutto questo alla fine sta dando i suoi frutti buoni, che devono essere anche saporiti. Però ci dobbiamo sbrigare perché non è che i raccolti ci vanno qui come ai tempi supplementari, hai detto tu, ci siamo in tempo, vabbè c'ho i rigori, a oltranza poi.

Le resta ancora un sogno da realizzare e se sì qual è?
A Rimini oggi ho visto una di queste ragazze che organizzava addirittura i gruppi d'ascolto de Il Medico in Famiglia, organizzava le gite, e di queste parti lei con tutti i suoi adepti, i suoi amici, i suoi iscritti venivano a Roma a vedere quando giravamo e diceva: 'Non se ne fa più, peccato perché non si fa un'altra serie.' E quella sarebbe stata una cosa carina, chiudere in bellezza con un'altra serie de Il Medico in Famiglia, ma non lunga, consiglierei 12-13 puntate, anche 4-5 bastavano.

Nel video il collegamento di Francesca Biliotti al TG San Marino

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