Lo chiamavano "Satchmo" il trombettista "Pops"
“LOUIS ARMSTRONG: Black & Blues”, l'inedito lavoro di Sacha Jenkins, disponibile in streaming grazie ad Apple Tv+, sul trombettista jazz che ha cambiato la storia della musica afroamericana nel mondo
Alla domanda se si sente penalizzato ad essere nero in un paese di bianchi (siamo negli anni 60) ARMOSTRONG risponde candidamente: “io proprio non la vedo così!”. Nato nel 1901 a New Orleans aveva attraversato guerre civili e scontri razziali e si trovava nel bel mezzo del cambiamento politico americano con risvolti nel mondo intero. Viveva con semplicità nel Queens (quartiere multietnico e bianco con tanti italiani) anche se per qualcuno era il 'negro' di tutti tollerato da potere per la sua arte e simpatia naturale.
La sua faccia era una maschera (quasi un ghigno greco) sorridente, suonava la tromba con gli occhi (chiusi) del cuore ascoltando (ad orecchio e improvvisando) i battiti del pubblico. Se SATCHMO o per gli intimi POPS fosse uno ZIO TOM nero, bianco dentro, non è dato sapere ma grazie al lavoro di SASHA JENKINS si ha la certezza che l'uomo e il musicista erano così imprevedibili e popolari da cambiare la musica stessa (dando un futuro agli artisti a venire).
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