Mercoledì d'Autore: a far da sfondo al romanzo di debutto di Maddalena Crepet gli "anni di piombo"
Nuovo appuntamento, ieri, di “Mementi”: la rassegna letteraria organizzata da Giochi del Titano in collaborazione con la casa editrice Minerva
“Ci siamo traditi tutti”: già nel titolo la chiave interpretativa – da un punto di vista sociologico – del debutto letterario di Maddalena Crepet. Classe '94; una tesi in storia contemporanea sul tentato omicidio del professor Sergio Lenci da parte di Prima Linea. E non a caso sono i cosiddetti “anni di piombo” - quel terrore, quel fermento sociale - il contesto del romanzo.
Un racconto di gioventù perduta, di amore e morte; protagonisti un operaio della Breda e una ragazza di famiglia benestante. La prima loro vittima un magistrato che indaga sull'Autonomia milanese; da lì una corsa verso l'abisso. Figlia del noto psichiatra ed analista Paolo Crepet, l'autrice ha presentato l'opera in un colloquio con la giornalista Debora Grossi. Sergio Barducci, ad introdurre questo nuovo appuntamento di Mementi; ricco, come di consueto, di spunti di riflessione.
Distanze apparentemente siderali fra i giovani di oggi e i protagonisti di quella stagione di scontri, di idealismo feroce. Da una parte la solitudine dei social, dall'altra un impegno politico – negli anni '70 - spinto a volte fino alle estreme conseguenze. Medesime però – cercando di interpretare il pensiero di Maddalena Crepet – la rabbia, la fragilità, le illusioni di chi si affaccia al mondo degli adulti. Tema sul quale ci si è soffermati a mente lucida - distanti dalle banalizzazioni -, nel “salotto” dei “Mercoledì d'Autore”.
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