A Milano sfila l’uomo delle nuove collezioni primavera-estate 2012
Re Giorgio dichiara guerra alla moda impossibile, immettibile, "che risponde alle banche e non al pubblico". Attacca frontalmente Prada, ne ha un po’ per tutti. Nessuna eccentricità nell’uomo targato Armani. Le sue linee sono sobrie, leggere, nel taglio e nei materiali. Unico azzardo: i pantaloni, più corti, che scoprono una caviglia rigorosamente senza calze. “Gli uomini si devono vestire da uomini”, è il suo grido di battaglia. E quell’eccentricità che tanto rifugge, la troviamo – anche se solo sfiorata – nelle linee Gucci. Più rigido il suo maschio, dal fascino dandy e i colori del ghiaccio. Frida Giannini guarda alla tradizione londinese degli anni ‘60/70. Un mix di quadretti Vichy, Pied-de-poule, Principe di Galles. I materiali sono innovativi: nylon impermeabile e nappa con trattamento in gesso. E’ invece irresistibile e stropicciata la sfilata Iceberg. In passerella un uomo nuovamente dandy, ma anche un po’ Bohemienne. Un’eleganza trasandata che strizza l’occhio ad un pubblico giovane. Una primavera estate 2012 con colori freddi ed elettrici che si animano di ocra e arancio. Accostamenti all’apparenza poco studiati, al contrario ricercati nel dettaglio. Leggerezza, freschezza, nonchalance, look da finto povero per uno stile easy-chic. Perfetto per la città moderna, ma che ci riporta a «les poètes maudits» dell’800.
Monica Fabbri
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