In morte di DALÌ: un film immortale...
Il film parla di DALÌ e della moglie GALA musa ispiratrice e collaboratrice russa. La narrazione parte dal 1929 (periodo surrealista) fino al 1989 (dopo il ritorno al Cattolicesimo) anno della morte.
La casa di PORTLLIGAT e la cittadina natale di FIGUERES dove costruisce il suo MUSEO-TEATRO da vivo... oltre al castello di Pùbol donato alla moglie per sempre amante oltre la morte.
Plastico e poetico il mondo di Dalì continua anche al cinematografo a scatenare LA BUONA STAMPA:
“BUFFONE, PAGLIACCIO, PAZZO ed ESIBIZIONISTA, ECCENTRICO NARCISISTA, PARANOICO e NEVROTICO addirittura CANNIBALE abile mistificatore in cerca di denaro”: gli epiteti pubblicati non sono serviti a camuffarne l'essenza per cui l'eroico SALVADOR poteva rispondere a Breton dopo l'espulsione dal movimento: “ il SURREALISMO sono io! Anzi, sono DALINISTA... “ - perché accusato di fascismo franchista.
fz